Riflessioni per l’incontro di psicodramma analitico del 11/11/2023
di Alessandra Corridore
Primo giorno di scuola, siamo sulla soglia tra il conosciuto e lo sconosciuto. Distacco del figlio dalla madre e della madre dal figlio, fantasma dell’assenza, dell’abbandono, ricerca dello sguardo e di un bacio…
Sarà il bacio della signora Darling? Il bacio che tanto aspettavano i tre fratellini Darling, e forse anche Peter Pan, dalla loro mamma e che mai arrivò? Scrive J. Matthew Barrie: “…la sua bocca dolce e ironica aveva sempre un bacio che Wendy non poteva mai ottenere e che, tuttavia, stava sempre là, perfettamente visibile, sull’angolo destro” (Barrie, 1904, p. 70).
Oppure sarà il bacio che la Strega buona del Nord, di cui parlava L. Frank Baum nel suo romanzo “Il meraviglioso mago di Oz”, da a Dorothy: “ti darò il mio bacio, e nessuno oserà fare del male a una persona che ha ricevuto il bacio della Strega del Nord” (Baum, 1900, p. 19). Neanche le scimmie volanti della Strega dell’Ovest osano farle del male: “Non osiamo nuocere a questa bambina … perché è protetta dal Potere del Bene, che è più grande del Potere del Male” (ibidem, p. 100).
“Allo specchio non mi riconoscevo”
Nella fase dello specchio il bambino gioca davanti allo specchio con le immagini che si riflettono su di esso. Successivamente riconoscerà negli oggetti visti nello specchio delle immagini, tra le quali anche la sua. Rimane a contemplarla affascinato, lo rassicura poiché gli permette di percepirsi come un’unità corporea “e gli dà un fondamento visibile della nozione del proprio Io” (anzieu, 1976, p. 164).
È un processo strettamente legato alla richiesta del bambino dello sguardo altrui, del riflesso dell’altro in se stesso, del riconoscimento da parte della madre o di chi la sostituisce “che dà al riconoscimento della propria immagine più o meno unificata e autonoma da parte del bambino, un carattere di anticipazione rispetto alla sua realtà esistenziale e che imprime per sempre in lui questa necessità di dipendere dall’altro, dal modo (presunto) in cui l’altro lo vede, lo accetta, lo desidera” (croce, 1990, p. 81). Continua Elena Croce affermando che lo sguardo della madre risponde alla richiesta del bambino di essere riconosciuto. Conferma che l’immagine riflessa nello specchio è proprio lui, e crea l’interesse a riconoscersi.
"Specchi che rimandano la mia immagine"
Primo giorno di scuola, moltitudine di bambini, tanti specchi che rimandano la mia immagine. Come per il bambino, Dider Anzieu scrive che, anche la situazione gruppale può essere vissuta come una minaccia per l’unità personale, una messa in questione dell’Io. In una tale situazione ‘plurale’ il rischio è quello di “non esistere più per me stesso, di perdere ogni senso, lacerato tra tante diverse domande; il mio Io si sparpaglia, la mia bella unità immaginaria si frammenta, lo specchio è rotto in più pezzi che rinviano immagini (di sé) sfigurate e differenti. (...) Il gruppo riconduce l’individuo indietro, molto lontano, là dove non era ancora costituito come soggetto, là dove si sente disgregato” (Anzieu, 1976, p. 166). Ma forse può essere anche il luogo del riconoscimento delle proprie caratteristiche individuali, che solo simbolicamente in ognuno di noi può avvenire, come in un concorso di costruzione di oggetti col pongo, in cui ogni bambino viene premiato per la specificità della sua statuina!
E probabilmente è proprio nel giocare come i bambini, nel dare forma per poi toglierla e crearne un’altra, nel modellare creativamente la sostanza psichica, si può dare vita all’opera, alla scultura che è nascosta già dentro la roccia.
Bibliografia
Anzieu D., 1976, Il gruppo e l’inconscio, Borla, Roma.
Barrie J.M., 1904, Peter Pan, Rusconi Libri, Rimini, 2013.
Baum L.F., 1900, Il meravoglioso mago di Oz, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2001.
Corridore A., Lo psicodramma come teatro di immagini in Quaderni di cultura junghiana, CIPA, n. 2, 2013, pp. 82-91(https://www.psicologia-analitica-junghiana.it/lo-psicodramma-come-teatro-di-immagini/).
Croce E., 1990 , Il volo della farfalla, Borla, Roma.
Come accedere al percorso formativo delle SIPsA?
La SIPsA è organizzata in Centri Didattici.
Il Centro Didattico Aletheia di Roma per l’anno 2023-2024 si è proposto di attivare il Laboratorio di psicodramma analitico di Primo Livello, mensile, un sabato al mese, per favorire la fruibilità.
Coloro i quali, al termine di questo primo laboratorio, mostreranno interesse a proseguire, potranno portare avanti l’esperienza analitica in gruppo anche l’anno successivo. Coloro i quali hanno la qualifica professionale, potranno inoltre sperimentarsi nella posizione di animatore e di osservatore per mezzo della supervisione dei formatori SIPsA.
A chi è rivolto l’incontro mensile del laboratorio di I livello?
È aperto.
Quale è il suo obiettivo?
Ogni domanda cerca una soluzione la cui risposta richiede l’altro. Ciò implica la capacità di attingere alle proprie competenze umane che mutano nel corso del tempo. Poiché non tutte le domande trovano una definizione, né tutte le risposte sono esaurienti, si originano strati di interrogativi che vengono riposti e dimenticati, richiedendo un gravoso dispendio di energie emotive e cognitive solo per conservarle. Avere un luogo e un tempo per poter rappresentare i propri “incompresi” e a volte “incomprensibili” bisogni, personali o professionali rende meno energivoro il lavoro della psiche. Nel gruppo di Psicodramma analitico gli interrogativi sulla realtà del vivere e il vissuto del sogno vengono rivolti alla coppia di analisti, trovando un interlocutore in loro come nei partecipanti. Il gioco psicodrammatico conduce allo svelamento di ciò che nel tempo è stato accantonato e dimenticato, rendendolo materiale riutilizzabile. L’esperienza che si ripete, come la domanda che non ha soluzione perdono la qualità di ostacolo. Infine, grazie alla dimensione corale del setting, ciascuno individua nel tempo originali percorsi di ricerca personali e professionali, potendo utilizzare le risorse celate nell’inconscio.
Chi animerà gli incontri?
Nicola Basile, psicoanalista, didatta SIPsA, lavora a Roma, nello studio “Nuovi Percorsi” in via A. Borelli di Roma di cui è fondatore. Cura dal 2005 il sito https://www.nuovipercorsi.it/.
Alessandra Corridore, Psicoterapeuta, Psicologa Analista con funzione di docenza C.I.P.A. (Centro Italiano di Psicologia Analitica), socio I.A.A.P. (International Association for Analytical Psychology), associato SIPsA .
Dove e quando si svolgerà il primo incontro e i successivi?
Il 11/11/23 a Roma in via Nomentana 333 C, con il seguente orario:
- 9,00 - apertura
- 9,15 - 10,30 - prima seduta
- 10,30 - 10,45 - break caffè
- 10,50 - 12,05 - seconda seduta
- 12,10 - 13,10 - pausa pranzo
- 13,15 - 14,40 - terza seduta
- 14,45 - 16,00 - quarta seduta
A seguire i successivi incontri si svolgeranno nelle date del
2 dicembre 2023 con medesimo orario.
Costo?
Dal 21 ottobre il costo sarà di € 100 mensili.
Informazioni e Iscrizioni
Nicola Basile
• cell. 3296322722 (lasciare messaggio su whatsapp per essere richiamati)
• mail: nibasile@libero.it