Premessa
Che cos’è lo psicodramma e in particolare lo psicodramma analitico, teoria e tecnica di riferimento della Società Italiana di Psicodramma Analitico, sorta con l'intento di fare ricerca sulla psicoanalisi e aderente alla scuola di specializzazione della C.O.I.R.A.G.
Lo psicodramma analitico ha origine negli anni ’60 grazie alla coppia di psicoanalisti francesi, di formazione lacaniana, Genie e Paul Lemoine che lo rielaborano a partire dall'invenzione dello psicodramma Moreniano ideato ai primi del XX secolo.
Si tratta di un’elaborazione in termini gruppali dell’impostazione freudiana del funzionamento della mente ed ha trovato ampia applicazione in ambito terapeutico e formativo.
L'invenzione dello psicodramma analitico
Non vi è certo qui lo spazio per dare un'esauriente esposizione di quanto sullo psicodramma stato scritto e elaborato. Utile però mi sembra riportare alcune indicazioni che Genie e Paul Lemoine scrivono nel 1973 per i tipi della Feltrinelli e che cercherò di riportare molto brevemente.
I Lemoine affermano di "ritornare a Freud e di ricorrere a Lacan". Matrice del lavoro psicodrammatico "è il gioco del rocchetto o del fort-da, descritto da Freud e le categorie "dell'immaginario, del simbolico e del reale, quali sono state fissate da Lacan e intuite da Freud", categorie che verranno utilizzate secondo un criterio proprio allo psicodramma.
"L'immaginario consiste nel darsi un oggetto assente", in una relazione segnata dall'alternanza della presenza - assenza rispetto al soggetto.
Quando a questo immaginario è attribuibile un senso riconoscibile da più soggetti, ecco l'oggetto appartenere all'ordine del simbolico.
Lo psicodramma si colloca in un "terreno totalmente immaginario", perché è una rappresentazione rispetto al reale, che secondo i Lemoine, slitta inevitabilmente verso il vero: "di ciò che è, verso ciò che dev'essere", in contrapposizione a ciò che pensava invece Moreno.
Il gioco drammatico
Nello psicodramma vi si rappresentano come a teatro scene immaginate sia perché‚ sono avvenute e rivissute, sia future e proiettive".
Nello psicodramma i Lemoine indicano di mettere "solo nella giusta luce (...) due elementi: la conversazione e la rappresentazione" e considerano la seconda "essenziale". La parte recitata viene evidenziata e valorizzata in quanto riproduce il modello infantile che tutti conoscono: tu sarai il papà, io la mamma, io il malato, tu il dottore, io il buon Dio, tu il diavolo cattivo, etc.
La rappresentazione, nei gruppi adulti, riproduce il modello infantile di pensiero e scene infantili di gioco anche quando l'immaginazione infantile non saprebbe concepirli. "Anche se nelle sedute si rappresentano scene che l'immaginazione infantile non saprebbe concepire, esse (...) riproducono sempre schemi familiari".
Le regole del setting
Nello psicodramma ci sono alcune regole di base che servono ad evitare la "precipitazione" verso il reale: si utilizzano nomi di battesimo e si ricerca l'astinenza dal contatto che viene rappresentato ma non attuato, questo al fine di realizzare un setting sempre spostato verso l'immaginario.
La fabulazione è considerata uno slittamento verso il reale mentre i sogni sono da considerarsi "scene vissute" e possono venir rappresentati.
"Quello che un partecipante dice (e ciò vale per qualsiasi analizzato) non ha mai un "fine" (e al) terapeuta non interessa ciò cui si riferisce il discorso del paziente. Suo compito invece è "punteggiare" questo discorso (l'espressione è di Lacan), seguendo un orientamento completamente diverso dal senso che al discorso dà il soggetto stesso, e che va nel senso (...) della sua storia. Il punto viene posto al termine dell'ora e mezza" per mezzo della restituzione ai pazienti del lavoro dell'osservazione.
Come si dipana nel tempo
Si svolge tramite incontri settimanali o mensili della durata variabile di un’ora e un quarto. Il gruppo è aperto ed è composto solitamente da un numero di persone che va da 7 a 20.
I conduttori del gruppo sono almeno due: vi è sempre uno con la funzione di animatore e gli altri hanno la funzione di osservatore. Il primo invita i membri del gruppo a prendere la parola, rispettando soltanto la regola analitica delle libere associazioni e propone a ciascuno di giocare, mettere in scena, drammatizzare, una parte del proprio discorso, quella ritenuta dal terapeuta più legata alla possibilità del soggetto di trovare nuovi significanti nel suo discorso. Per animare la scena viene richiesta anche la partecipazione di altri membri, quali interpreti delle varie parti assegnate dal protagonista stesso del gioco psicodrammatico.
Al termine di ogni incontro l’osservatore silente restituisce a tutto il gruppo una narrazione.
Attraverso questo strumento egli proporrà al gruppo i principali passaggi legati ai processi di messa in parola del materiale inconscio, emersi nel lavoro del gruppo, segnalando soprattutto i significanti che hanno circolato.
A chi è indirizzato lo Psicodramma analitico?
È rivolto a tutti i professionisti e operatori impegnati nella relazione dì cura sia essa medica, psicoterapeutica, riabilitativa. Lo psicologo, lo studente delle scuole di specializzazione, lo psicoterapeuta, il medico, l’insegnante, l’operatore educativo e socio-sanitario può come persona aprire spiragli sul proprio inconscio, grazie alla libera associazione e al lapsus, individuando nuovi percorsi di ricerca professionali e personali verso un maggiore benessere di sé e dell’altro.
"La funzione rappresentativa consente al bambino di dominare il reale, e da passivo, di diventare attivo". (...) Del pari, nello psicodramma, l'attore riesce, dapprima a ricordare, poi a interpretare, cioè a rappresentare per se stesso e per gli spettatori, un fatto passato che gli è divenuto subito chiaro".
L'interpretazione in questo processo non si pone come verità né come conclusione di senso. Il lavoro del terapeuta nello psicodramma rimane "in bilico tra il senso e la perdita di senso", dando così la possibilità che si possa accedere a nuovi significanti.
Per concludere questa breve introduzione è importante riportare che i Lemoine pensano a un gruppo in cui "i terapeuti sono l'oggetto del transfert e i membri il supporto delle loro identificazioni".
Dove e quando partecipare a un gruppo di Psicodramma Analitico?
Il gruppo condotto dai dottori Nicola Basile e Silvia Brunelli ha accolto dal 2021, con cadenza settimanale, dalle h 19,00 alle 20,30 i naviganti dell'inconscio. Per partecipare è necessario prenotare un colloquio preliminare.
dott. Nicola Basile - cell. 3296322722 - mail. nibasile@libero.it
dott.ssa Silvia Brunelli - 3335210620